A cosa serve una macchina spazzatrice e quando è necessaria
08 Gennaio 2019

Pulizia di aree esterne come cortili, vialetti privati o strade, ma anche magazzini industriali, logistiche o falegnamerie: tanti sono gli ambiti di applicazione di una macchina spazzatrice, adatta a rimuovere sia la polvere che residui secchi di sporco più grandi.

 

Ma come funziona, nel dettaglio, una macchina spazzatrice professionale?

 

Caratteristiche di una spazzatrice efficiente

 

Nate sul finire degli anni ‘60, le spazzatrici permettono di pulire con rapidità ed efficienza aree interne o esterne molto estese e sono impiegate in modo particolare in contesti professionali, dall’industria alla bottega artigianale fino alla pulizia di edifici pubblici e privati di grandi dimensioni.

Una buona macchina spazzatrice è progettata in modo da eseguire in maniera efficiente il proprio compito: raccogliere la maggior quantità possibile di sporco con le spazzole rotanti laterali, filtrando il tutto in maniera efficace.

 

I modelli di spazzatrice più efficienti, perciò, sono quelli a carico posteriore dello sporco, che viene lanciato dalle spazzole dall’alto in basso. In questo modo è possibile sfruttare fino al 90% della capacità di carico del serbatoio e, allo stesso tempo, raccogliere polveri e residui di piccole, medie o grandi dimensioni, come carte o fogliame.

Il carico posteriore, inoltre, garantisce all’operatore un’ampia visibilità sull’area da pulire, permettendogli di raccogliere più sporco in meno passate.

 

Tra le caratteristiche di una macchina spazzatrice efficiente, inoltre, figurano la postazione di guida e le ruote sterzante anteriori: oltre a una semplicità di guida paragonabile a quella di una comune automobile sono garante la visibilità negli angoli in curva e la pulizia a filo del muro.

Aspirazione e filtraggio nelle spazzatrici professionali

 

I sistemi di aspirazione e filtraggio delle polveri sono le due caratteristiche fondamentali che distinguono un’ottima spazzatrice da una poco efficiente.

Aspirare e trattenere la polvere sollevata, infatti, è fondamentale nel carico e nello scarico dello sporco, per mantenere l’ambiente di lavoro salubre e proteggere l’operatore da pericolose inalazioni.

La polvere, infatti, è composta da particelle dal diametro ridottissimo, compreso in genere tra 0,25 e 500 micron (anche più piccolo di quello di un capello). È quindi fondamentale che la struttura del filtro riesca a trattenere le polveri convogliate dall’aspiratore: a questo compito, assolvono perfettamente strutture a ragnatela, composte da fibre fini e resilienti (la resistenza, in sintesi, indica la resistenza elastica di un materiale).

 

In base alle loro caratteristiche tecniche, le spazzatrici sono adatte a contesti di diversa ampiezza:

  • i modelli più piccoli sono adatti a pulire aree fino a 3500 metri quadri, sono dotati di contenitori dalla capienza di 40 litri e coprono una superficie di circa 1 metro alla volta;
  • i modelli più potenti, invece, riescono a gestire aree grandi anche 20000 metri quadri, riescono a caricare oltre 400 litri di sporco e coprono una superficie di 2 metri alla volta.
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